Consiglio Pastorale Parrocchiale
Cos’è il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP)?
Il Consiglio pastorale Parrocchiale è l’organismo primo di partecipazione alla vita della Chiesa e della comunità.
Compito e fine primario del CPP, è promuovere, sostenere, coordinare e verificare l’ attività pastorale della parrocchia. Per attività pastorale si intende tutto ciò che nella parrocchia si propone in riferimento all’ unica missione della Chiesa: evangelizzare, santificare e servire l’ uomo nella carità attraverso la catechesi, la liturgia e l’ attenzione verso i più deboli e bisognosi.
Il CPP, dunque, è il luogo dove il volto della comunità cristiana prende vita e, in forza del battesimo, e con i carismi di ciascuno, contribuisce alla edificazione della Chiesa.
Il CPP è il luogo del discernimento, perché la Chiesa (comunità) è inserita nel tempo che scorre dalla Pentecoste alla Parusia, e, attenta ai “segni dei tempi”, deve annunciare e offrire il Vangelo della salvezza agli uomini del proprio tempo. (A.Mattiazzo, il consiglio pastorale)
Il CPP è il punto di raccordo tra tutte le realtà presenti in parrocchia dando visibilità a una comunità che cammina insieme pur nelle diverse vocazioni e condizioni di vita.
Bisogna comunque sottolineare la centralità della comunità, la necessità di camminare insieme e comprendere che la comunità è la titolare della pastorale, è lei che dà il mandato ai catechisti e ai diversi operatori pastorali; il CPP ha senso in riferimento alla centralità della comunità cristiana quale Chiesa e Popolo di Dio.
Chiediamo al Signore il dono dello Spirito Santo perché susciti nuove disponibilità al servizio per il bene della comunità.
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Verbali
Identità e missione del cpp
Il Consiglio Pastorale è un grande dono per la parrocchia e a renderlo tale sono i consiglieri con quello che vi portano dentro di fede, di cuore, di passione per il bene comune. Di fede, nella certezza che il farne parte entra nel disegno di Dio.
E’ una chiamata per un determinato tempo e scopo e porta con sé i mezzi per raggiungerlo, a beneficio del singolo ed anche della Comunità. Questa certezza valorizza la chiamata ed andrebbe vissuta in pienezza, difesa dalla tiepidezza, dalla povertà spirituale, poiché racchiude la fiducia, la tenerezza di Dio e assicura la Sua presenza nel chiamato. Chi è scelto a collaborare con la Chiesa dovrebbe sentire la necessità di rendere visibile tale presenza (in lui) con la testimonianza della propria vita.
La Chiesa è spesso ricca di “ maestri” e scarsa di testimoni perché è assai più facile essere credenti che credibili.
E’ la fede che ci fa entrare in Cristo e rimanere lì.
E’ la fede che si lascia prendere dalla Parola e portare a Casa. E’ la fede che non riduce il mondo a ciò che appare, ma porta a ricercare il volto di Gesù in ogni fratello. Il lebbroso non è la sua lebbra, il peccatore non è il suo peccato: sono entrambi un Cristo velato.
Può sembrare un paradosso ma entrare nel Consiglio Pastorale Parrocchiale è un dono. Richiede una specie di “Esodo” da se stessi per andare verso i bisogni dell’uomo d’oggi e diventare così, nonostante le povertà e le difficoltà della vita, canali che permettono a Dio di compiere ancora oggi meraviglie: e questa è una Grazia.
L’ incarico per ciascuno è ben definito, la meta è chiara e messa a fuoco: o si entra con tutto il cuore, quali strumenti nelle mani di Dio, disponibili a tutto, o si rimane fuori e si va altrove. Il Consiglio è il luogo e l’occasione di esprimere e di illuminare piste operative dopo aver ricercato e approfondito ogni problema. Gli incontri che richiede, scandiscono i ritmi della sua presenza nel tempo, non la vita della parrocchia: questa, infatti, la si vive “dentro” sempre e la si riporta nel cuore ogni giorno.
Alle spalle del mandato c’è il Mandante che illumina, genera e benedice: che da risposte alle attese, significato alla vita, valore alla missione. Rimane certo che, l’aiuto che un Consiglio Pastorale offre alla sua chiesa locale migliora ogni altra situazione ecclesiale, sia parallela che di vertice, come una goccia d’acqua alza il livello dell’oceano e come un fiammifero acceso vince le tenebre della notte.
di Emerenziana Rossato