ANTIFONA D’INGRESSO
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
Sorgi, Signore, difendi la tua causa,
non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
La barca della nostra vita fa acqua, le onde ci terrorizzano: Dio è lontano, assente, non sappiamo che fare della nostra vita, il dolore soffoca il seme di buon grano che sta germogliando. Anche la Chiesa vive la stessa fatica: continuamente sballottata dalle proprie incoerenze e dall’antipatia della storia, fatica a tenere la barra puntata verso il Regno. Questi duemila interminabili anni di cristianesimo hanno rappresentato una dura prova di fede per i cristiani: dimenticando il Vangelo e travolti dalle persecuzioni (che continuano!) i discepoli hanno assaporato e assaporano la fatica della fede, vivendo, come diceva sant’Agostino, tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio. Anche al più tenace e più devoto dei discepoli può accadere: la sofferenza, la stanchezza, la depressione, il vento gelido del dubbio, la temporanea assenza del Maestro ci allontanano dalla fede, ci restituiscono al vortice dell’inesorabile quotidianità, ci rendono pagani. Ma proprio quando l’onda è alta su di noi, proprio quando ci sembra di essere sconfitti, qualcosa accade. Gesù cammina sulle acque tempestose e ci ripete: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Gesù viene camminando sulle acque, padroneggiando proprio le paure più terribili che possiamo immaginare, quelle che ci impediscono di gioire, che ci tagliano il fiato. (LaChiesa.it)
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