ANTIFONA D’INGRESSO
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Madre Teresa è un grandissimo esempio per tutti noi di come si possa mettere in pratica questo insegnamento di Gesù. Non possedeva nulla e tutto ciò che gli veniva regalato lo vendeva per i poveri. Non tutti siamo in grado di dare le nostre ricchezze, ma purtroppo in pochi hanno il coraggio di dare qualcosa che faccia fatica. Si dona, e nemmeno sempre, il superfluo, quello che ci avanza, gli spiccioli. Gli altri si arrangino, peggio per loro se sono poveri. Non riusciamo a donare le cose materiali? Riusciamo però a donare noi stessi agli altri? Il Signore non si riferiva forse anche a ciò che abbiamo dentro il nostro cuore? Le nostre professionalità, le nostre capacità, il nostro amore? Anche in questo siamo carenti. Chi sa fare si fa pagare per fornire un servizio, chi ha amore si guarda bene di darlo se prima non lo riceve in cambio dal prossimo. Non riusciamo a fare a meno dei nostri agi, del posto che ci siamo conquistati al sole? Potremmo iniziare dal donare noi stessi, il bene più grande che abbiamo, il resto verrà da sé non appena ci accorgeremo di quanto sia bello donare e donarsi. (LaChiesa.it)
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