ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio,
rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Molto interessante è la richiesta del lebbroso, perché è coraggiosa e timida allo stesso tempo: “Se vuoi, tu puoi guarirmi!”. Egli supera la barriera sociale che gli era rigidamente imposta perché si vuole mettere in relazione con Gesù. Dentro di sé ha un desiderio e vuole portarlo davanti al Nazareno, ma allo stesso tempo sembra quasi che non voglia disturbarlo. La sua richiesta è in punta di piedi: “Se vuoi…”. Forse il lebbroso pensa che incontrare Gesù sia un privilegio di pochi, ma la buona notizia del Vangelo di Gesù capovolge radicalmente questo criterio di merito e innesta nella vita del discepolo la certezza della gratuità. Per poter gustare la compagnia di Gesù non serve la “tessera punti” delle buone azioni, ma la libertà di lasciarsi amare e raggiungere dal Suo amore trasformante. Proprio in questo contesto, per la prima volta, l’evangelista Marco parla della compassione di Gesù: è davanti alla richiesta cruda del lebbroso che Gesù svela la sua tenerezza. Il volto di Dio annunciato dal Nazareno è quello di un Padre che si lascia turbare, coinvolgere, appassionare e ferire. (La Chiesa.it)
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