ANTIFONA D’INGRESSO
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Conversione e fede comportano per il cristiano un’adesione totale alla parola del Signore, cioè per seguirlo il cristiano deve cambiare completamente il suo modo di pensare e di agire. Dio chiama ciascuno alla salvezza, vuole che lo seguiamo, ma ci lascia liberi di farlo o meno. La nostra vita quotidiana, vissuta alla luce della Parola, diventa decisamente più gioiosa e serena, anche se credere non ci preserva dalle cose negative e dolorose. La fede ci da forza, ci aiuta nelle difficoltà, ci illumina su cosa fare per continuare il cammino sulla via giusta. Gesù è venuto nel mondo per la nostra salvezza, egli si è inserito totalmente nella vita dell’uomo, il regno di cui ci parla nella sua predicazione non è solo qualcosa che vedremo alla fine della nostra giornata terrena, ma qualcosa che dobbiamo già vivere quaggiù. Egli è venuto a dirci che ormai il tempo per la realizzazione del regno di Dio è vicino, non c’è più tempo per aspettare, ci chiede di seguirlo. Con il battesimo ciascun uomo è inserito nella sequela di Cristo, essere suo discepolo ci viene anche dal sacramento della confermazione. Come cristiani abbiamo l’obbligo di essere testimoni credibili della fede che proclamiamo di avere. (LaChiesa.it)
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