ANTIFONA D’INGRESSO
Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi:
mio Dio, salva il tuo servo che confida in te:
abbi pietà di me, Signore;
tutto il giorno a te io levo il mio grido.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Noi abbiamo scelto Gesù e lo seguiamo perché certamente crediamo che Egli è Dio, ma forse – magari inconsciamente – perché con i miracoli che solo Lui può farci e da Lui ci aspettiamo, speriamo di garantire la nostra vita circa la soddisfazione dei nostri bisogni materiali: salute, lavoro, soldi, soluzioni pronte ai nostri problemi, soddisfazioni contro frustrazioni, serenità contro preoccupazioni… Non preghiamo forse continuamente per una o l’altra di queste cose? Noi forse seguiamo Gesù per avere la sicurezza di mangiare qualcosa che ci garantisca di sopravvivere alla nostra giornata quando usciamo dalle mura di casa, mentre ritengo che Gesù vorrebbe da noi che lo seguissimo perché, quando torneremo a casa, non siamo più uguali a prima e con gli stessi bisogni “primari” o le “priorità” che avevamo scelto per la nostra vita. Noi forse seguiamo Gesù perché l’esperienza, o il buon senso, o qualcuno che ce lo ha insegnato ci dicono che ci conviene, ma noi dovremmo seguire Gesù solo perché Egli è l’unico in grado di dare un senso compiuto alla vita e alla speranza del vivere felici in eterno. Noi seguiamo Gesù come forse seguiremmo chiunque altro facesse seguire alle parole e alle promesse dei fatti concreti, ma Pietro e i suoi compagni ci aiutano a capire che dovremmo seguirlo perché di fatto Egli è l’unico che ha «parole di vita eterna» e non delude mai anche solo con le parole che dice. Seguire Gesù e credere in Lui fino in fondo, non vuol dire: non avere mai dubbi, non soffrire mai nulla, non rischiare mai niente, non sentirsi mai solo. Vuol dire invece lasciarci nutrire del suo Corpo e del suo Sangue finché Lui ci assimili totalmente. Vuol dire nutrire la nostra fede con la sua Parola in ogni circostanza della vita, senza mai presumere di noi stessi e senza mai scoraggiarci, soprattutto senza mai rassegnarci a scelte di vita dettate dalla concupiscienza della carne o cedere alle illusioni che la vita riuscita sia una pancia sempre piena o col perfetto peso forma sulla bilancia. (La Chiesa.it)
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