ANTIFONA D’INGRESSO
Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada
e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Una scena commovente, e tuttavia comune: due donne che aspettano un bambino si incontrano. Ma se pensiamo al posto che ciascuna di esse occupa nel disegno di Dio, questo incontro diventa uno straordinario e fecondo mistero. Nella visita di Maria ad Elisabetta, la Vita va incontro alla speranza umana. Il figlio di Maria, “le cui origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti” (Mi 5,2), incarnerà in mezzo agli uomini il Dio invisibile; il bambino di Elisabetta porterà al culmine l’attesa di Israele. La vita di Dio e la speranza degli uomini: quale incontro! Ci stupiremo di ciò che è detto, di ciò che avviene? “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore!”: in questo grido di Elisabetta si può cogliere un richiamo all’annunciazione attraverso cui Maria, ricoperta dall’ombra dello Spirito, è diventata la madre di Dio. La visitazione conclude e completa il messaggio dell’angelo. Ci troviamo di fronte al dinamismo dello Spirito che invade progressivamente i protagonisti del vangelo dell’infanzia: Maria, che intraprende con entusiasmo il primo viaggio apostolico, per condividere la propria gioia con la cugina; Elisabetta, che si inchina di fronte a ciò che rappresenta colei che è venuta a farle visita, e la proclama benedetta fra tutte le donne; Giovanni, che già sussulta di gioia, inaugurando così il proprio ruolo di precursore. Piccoli segni che rivelano che, fin dal concepimento di Gesù, un fiume di vita dilaga irresistibile, impaziente di irrigare tutta la terra. La stessa atmosfera evangelica si respira ancora oggi, quando i cristiani, sull’esempio di Maria e di Elisabetta, parlano fra loro, con semplicità di cuore, della presenza di Dio nella loro vita, quando celebrano nell’azione di grazie le meraviglie che il Signore ha compiuto per loro. Ogni volta, è la chiesa di Dio che nasce fra gli uomini, nel sussulto gioioso dello Spirito. (ELLEDICI)
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