ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode.
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
La figura centrale del racconto del Vangelo è l’indemoniato, personaggio che ci colpisce per la sua pesante connotazione umana. L’indemoniato è anonimo -può essere chiunque di noi- ed è la figura spirituale di colui che rifiuta la parola. Riconosce che Gesù è autorevole perché con le sue azioni butta per aria tutti gli schemi consueti, in particolar modo quelli sociali (anche in questo brano troviamo come esempio il riferimento allo scriba che era il commentatore “autorizzato” della Bibbia) e che per questo porta la rovina. L’uomo posseduto dallo spirito impuro grida, non vuole ascoltare per imporre la sua posizione, un po’ come fanno i bambini, quando non hanno ancora le parole per esprimersi. La testimonianza o l’esempio, invece, parla da sola e sovrasta e fa tacere chi grida. Gesù dimostra autorità; essa gli viene riconosciuta attraverso i fatti anche perché libera l’uomo dal demonio, mentre tutti ne hanno paura. E compie questo nel giorno di sabato, cosa non consentita secondo le regole. Nella figura dell’indemoniato troviamo la nostra umana difficoltà nel capire, accettare e mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù, perché ci costringono ad uscire da una condizione di immobilità che può costare l’incomprensione da parte di altri, perché invitano ad andare oltre le regole, soprattutto se comode. Il Dio di Gesù non ha precetti, non ha consuetudini e comodità, ci chiede di essere simile a lui. (LaChiesa.it)
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