Chiediamo di poter vedere il vostro volto

“Chiediamo di poter vedere il vostro volto” (1 Ts 3,10)

Papa Benedetto XVI ha indetto per l’anno 2012-2013 l’Anno della Fede:

Oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale

a favore di una nuova evangelizzazione

per riscoprire la gioia del credere e ritrovare

l’entusiasmo nel comunicare la fede”.


Il Santo Padre invita così, nel 50° anniversario di apertura del Concilio Vaticano II,il popolo di Dio ad accogliere, custodire, far crescere e comunicare il dono della fede. Gli orientamenti pastorali diocesani di quest’anno sono perfettamente in linea con le parole del pontefice e indicano come compito-missione della comunità cristiana ravvivare la fede per comunicarla e condividerla.

Negli ultimi decenni, anzi già dal Concilio Vaticano II, la Chiesa ha osservato i cambiamenti in atto sul piano culturale, sociale, della mentalità e dei costumi e si è resa conto che l’attuale modello di Iniziazione Cristiana non è adatto al nostro tempo.

L’attuale modello di IC è nato in un contesto di cristianità diffusa, in un tempo in cui la fede si respirava un po’ ovunque. Oggi questo non è più scontato nemmeno per le famiglie che chiedono i sacramenti per i propri figli; spesso il sistema seguito resiste solo per quanto riguarda la frequenza al catechismo e la ricezione dei sacramenti e la Cresima è ormai diventata la “festa del ciao”.

L’Iniziazione Cristiana ha perso così il suo scopo: iniziare alla fede le nuove generazioni. E’ in gioco la vera missione della Chiesa: “annunciare Gesù Cristo, unico salvatore, renderlo presente e introdurre le persone all’incontro salvifico con Lui per vivere un’esistenza rinnovata di fede-speranza-carità e avere la vita eterna. Nella Chiesa, d’altra parte si diventa […] membra vive con i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana e attraverso di essa la Chiesa rigenera se stessa.” (Mons.A.Mattiazzo, Discorso all’incontro congiunto del 4 febbraio 2012)

E’ quindi necessario ed urgente attivare una “nuova evangelizzazione”

Il nuovo impianto di Iniziazione Cristiana prevede che a mettersi in gioco non siano solo i ragazzi, ma soprattutto le loro famiglie. L’attenzione passa dai ragazzi agli adulti a tutta la comunità che è chiamata a vivere e testimoniare la propria fede e a generare vita cristiana attraverso la formazione degli adulti e l’accompagnamento del loro itinerario di fede personale.

In sintesi l’Iniziazione Cristiana è il processo che coinvolgendo tutta la persona, e grazie ai tre sacramenti: Battesimo, Cresima ed Eucarestia, introduce nel mistero di Cristo e della Chiesa, cioè fa diventare cristiani.

Essa è suddivisa in due fasi:

la prima – PRIMA EVANGELIZZAZZIONE- va dalla richiesta del Battesimo da parte dei genitori ai 6 anni

la seconda- CATECUMENATO- dai 6/7 anni fino al completamento del cammino di IC

PRIMO TEMPO: la richiesta del Battesimo segna l’inizio del percorso di Iniziazione cristiana e richiama la comunità tutta ad accogliere la richiesta dei genitori e a far prendere loro consapevolezza del ruolo di primi educatori nella fede.

Il SECONDO TEMPO si ispira al catecumenato e ha il compito di accompagnare i bambini e i ragazzi a diventare discepoli di Cristo intrecciando l’ascolto della parola di Dio, la catechesi, la vita sacramentale e la testimonianza della carità.

Nel TERZO TEMPO i ragazzi si prepareranno all’ULTIMA QUARESIMA, durante la quale si terrà la prima celebrazione del sacramento della PENITENZA, e alla VEGLIA PASQUALE momento in cui celebreranno i SACRAMENTI della Cresima e dell’Eucaristia.

Seguirà il QUARTO TEMPO che avrà lo scopo di aiutare i ragazzi a cogliere il valore del dono ricevuto nei sacramenti e a testimoniarlo nella Chiesa e nel mondo.

Il cammino proposto coinvolge anche gli adulti della parrocchia in particolare i genitori nel loro compito di primi iniziatori alla vita cristiana dei figli. Ciò che li accomuna alla comunità cristiana è la stessa preoccupazione educativa: aiutare la vita del figlio a fiorire in tutte le sue potenzialità.

Il secondo obiettivo per l’anno pastorale 2012-2013 che la nostra comunità, in comunione con le altre parrocchie della diocesi, è chiamata a realizzare è il rinnovo degli Organismi di comunione parrocchiali: il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio parrocchiale per gli affari economici. Il cammino di rinnovamento della vita cristiana ha bisogno di persone, persone che corresponsabilmente mettano in atto il cambiamento.


Per concludere gli Orientamenti pastorali per l’anno 2012-2013 e l’Anno della fede ci invitano al cambiamento: la nuova evangelizzazione, il rinnovo degli Organismi di comunione, ma il vero cambiamento della Chiesa passa attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti caratterizzata da corresponsabilità tra laici e dalla valorizzazione dei carismi, dalla capacità critica di fronte ai problemi, dalla ricerca dell’essenziale e dalla sobrietà, dall’autenticità nelle relazioni (accoglienza, condivisione, fiducia nelle potenzialità umane).

Un cammino da fare insieme … …